Storia del Libero Pensiero Irpino Giordano Bruno

Breve storia del Libero Pensiero Irpino.

Un evento significativo per la nascita del movimento di liberi pensatori e anticlericali organizzati in Italia è l’Anticoncilio di Napoli promosso nel 1869, in contrapposizione al Concilio Ecumenico Vaticano I, dal deputato Giuseppe Ricciardi (1808-1882) con la collaborazione di Giuseppe Garibaldi (1807-1882). Vi partecipano sessanta deputati e senatori italiani, venticinque movimenti laicisti, sessantatré associazioni locali di liberi pensatori.

Nel 1889, molti liberi pensatori di tutto il mondo, tra cui il biologo Hernst Haeckel, lo psicologo Theodule Spenser, il poeta Robert Hamerling, il sociologo Alfred Fouilleè, il drammaturgo Henrik Ibsen, danno il loro sostegno al fondo per la costruzione del monumento a Giordano Bruno in piazza Campo de’ Fiori a Roma, dove il filosofo venne arso vivo il 17 febbraio 1600 per ordine della Chiesa Romana. Nel 1903 è fondata, per iniziativa di alcune personalità politiche, tra le quali il primo deputato socialista Andrea Costa e il dirigente repubblicano Arcangelo Ghisleri, l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno, che proprio nel nome del martire del libero pensiero, unifica molti gruppi laicisti e libertari.

Nel 1904 l’Associazione organizza a Roma il Congresso della Federazione Internazionale dei Liberi Pensatori (esistente fin dal 1850), al quale partecipano molti delegati stranieri ed eminenti personalità del mondo della cultura italiana (il filosofo Roberto Ardigò, il penalista e criminologo Enrico Ferri, l’antropologo Cesare Lombroso, il poeta Mario Rapisardi, i deputati Andrea Costa e Napoleone Colajanni).

L’Associazione si dà un’organizzazione ed uno statuto nel 1906, iniziando così a svolgere la sua attività per il riconoscimento e la tutela dei diritti fondamentali dell’individuo, e nel 1919 inizia le pubblicazioni della rivista “La Ragione“.

Nel 1924, a due anni dall’avvento del fascismo al potere, l’Associazione è sciolta con un Regio Decreto che la dichiara “antinazionale”. E nel 1925 le squadre fasciste ne devastano la sede nazionale, a Roma, e distruggono prezioso materiale storico e documentario. Anche le altri sedi locali dell’Associazione vengono assaltate e distrutte dai fascisti. Moltissimi dirigenti e militanti sono imprigionati, ammoniti, inviati al confino di polizia e licenziati dai loro luoghi di lavoro. Alcuni, come il socialista Arturo Labriola ed il repubblicano Eugenio Chiesa, riescono a riparare all’estero, da dove continuano in clandestinità a svolgere attività di resistenza antifascista.

Durante il Ventennio, nonostante la dura repressione fascista, gli aderenti all’Associazione svolgono un’intensa attività clandestina, che si esprime pubblicamente anche con la deposizione di fiori sui monumenti di Giordano Bruno, di Mazzini, di Garibaldi. Nel 1929, subito dopo la firma dei Patti Lateranensi, la statua di Giordano Bruno in Campo de’ Fiori a Roma è coperta da un panno nero, in segno di lutto per il ritorno della teocrazia cattolica, e vengono diffusi clandestinamente volantini che condannano i privilegi accordati al Vaticano dallo Stato Italiano. Durante tutti gli anni della dittatura fascista i Liberi Pensatori organizzano iniziative di opposizione al regime, e nel 333º anniversario del rogo di Giordano Bruno riescono ad organizzare in concomitanza manifestazioni in varie città italiane. I Liberi Pensatori si riorganizzano in Associazione al crollo del fascismo. E nel febbraio del 1948, riprendono con regolarità la loro attività pubblica: il 17 febbraio 1948, a Campo dei Fiori si tiene un’imponente celebrazione sotto la statua del filosofo nolano, a indicare la continuità della libertà e della democrazia riconquistate.

Nel 1949 l’Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno organizza a Roma il Congresso Internazionale dell’Unione Mondiale dei Liberi Pensatori (di cui ancora oggi fa parte). Questa Unione internazionale, era nata nel 1936 dalla trasformazione della federazione Internazionale dei Liberi Pensatori di 16 paesi.

L’associazione ha continuato nel dopoguerra (e continua) le sue battaglie per i diritti civili e per la laicità dello Stato repubblicano: contro la “legge truffa” del 1953; a favore degli anticoncezionali, per una maternità libera e responsabile; a favore del divorzio e dell’aborto; per l’obiezione di coscienza al servizio militare; a favore della cremazione; per l’abolizione del Concordato fascista e cattolico; per l’estromissione dell’insegnamento cattolico dalle scuole della Repubblica; per il rispetto delle Garanzie libertarie laiche, democratiche sancite dalla Costituzione italiana. L’Associazione, come afferma l’art. 2 del suo Statuto, si prefigge lo scopo ambizioso di “liberare la coscienza umana da qualsiasi superstizione o pregiudizio dogmatico o razziale ….. promuovere e diffondere nelle istituzioni pubbliche e nella società civile il laicismo, la separazione tra Stato, Chiesa e altre confessioni religiose, la difesa dei diritti civili, la sicurezza sociale basata sulla libertà dal bisogno, la emancipazione da secolari mistificazioni, strumento di dominio sui popoli e sugli individui”.

L’Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno fa parte dell’Union Mondiale des Libres Penseurs e della International Humanist and Ethical Union, organizzazione non governativa, presente in vari organismi internazionali e che riunisce numerose associazioni libertarie e laiche di diversi Paesi del mondo.

L’erezione del monumento a Giordano Bruno in Campo dei Fiori lasciò un’ampia risonanza anche nell’avellinese, dove vi fu un netto risveglio dello spirito anticlericale, sotto la spinta delle forze radicali e socialiste. E proprio per dare maggiore impulso a questa azione fu fondata, il 21 novembre 1904, in nome di Giordano Bruno, la sezione avellinese della Federazione Internazionale del “Libero Pensiero”, alla quale aderirono, in massima parte, i massoni di tendenze radical-socialiste.

A presiedere la sezione , il cui programma si definiva laico democratico, sociale, fu chiamato l’esponente repubblicano Nicola Ferrara a cui succedette il prof. Fedele Bersanetti che fu costretto a dimettersi nel 1910 per essersi schierato contro i Partiti Popolari in occasione delle elezioni amministrative. Nel settembre del 1911 infine ne assunse la presidenza lo stesso venerabile della loggia Aurora, l’avvocato Tranquillino Benigni. Nelle attività del Libero Pensiero un ruolo di rilievo fu anche svolto dalla partecipazione femminile: Giovannina Morrone, moglie dell’esponente socialista Ferdinando Cianciulli, nell’agosto del 1911 nei locali del Libero Pensiero di Avellino tenne una conferenza sul tema “La donna di fronte al clericalismo”.

Nel 1907 venne costituita l’Associazione studentesca anticlericale, assai attiva sino alla vigilia della grande guerra, che contava i suoi esponenti di punta nei giovanissimi Guido Dorso e Sinibaldo Tino. Nel campo pubblicistico, la Sezione del Libero Pensiero diede nel 1908 alle stampe un proprio periodico, “L’Avvenire Irpino”, che condusse una dura, anche se generica, polemica anticlericale. Più moderato nell’impostazione fu il periodico “La Fiaccola”, che si avvalse della collaborazione, tra gli altri, anche di Guido Dorso, il quale , in un articolo sul problema anticlericale, apparso sul numero del 27 gennaio del 1914, dopo aver constatato la ripresa di vitalità dell’anticlericalismo dopo un lungo periodo di vita grama, ravvisò la necessità di mutare il contenuto e le basi del vecchio settarismo, poiché l’anticlericalismo non poteva più seguire l’indirizzo di ieri, ma doveva guardare all’avvenire. La laicizzazione completa dello Stato andava perseguita, secondo Dorso, attraverso il metodo della libertà, non mostrando “la Chiesa nemica della eterna libertà ma di quella interna, non ostile agli uomini nuovi, ma alle coscienze. E’ necessario opporre una spiritualità ad un’altra”.

Alle impostazioni Dorsiane non aderì il nascente movimento socialista irpino, il cui nucleo dirigente, da Pagnotta, a Franza e a Cianciulli, era quasi tutto di estrazione e formazione massonica. Prototipo ideale di militante socialista che veniva additato alle masse era Corradino Luciani, una sorta di santo laico, propagandista e pubblicista socialista di Teora emigrato negli Stati Uniti, dove morì nel 1909 esclamando “né preti, né croci”. Il Luciani, infatti, aveva condotto in Alta Irpinia vivacissime polemiche contro il fanatismo religioso, a suo giudizio eccitato dai “vili liguorini”.

Portavoce di tale polemica antireligiosa fu il periodico “Il Grido”, fondato e diretto dal montellese Ferdinando Cianciulli (1881-1922), pioniere ed apostolo del socialismo irpino, che condusse serrate polemiche anticlericali, dirette contro il vescovo di Nusco monsignor Scarpini e, soprattutto, contro il suo successore monsignor Paulini, nel quale il Cianciulli ravvisava il vero tipo di prete moderno, che ha cessato di essere sacerdote per diventare carabiniere degli interessi padronali.

La lotta anticlericale (strappare tutti i popoli all’oppressione dei dogmi e delle Chiese) ed il favoreggiamento di quelle forze politiche, sociali e culturali, portatrici di valori “laici” e “democratici” costituivano appunto la finalità istituzionale del Libero Pensiero. Di fatti la sezione di Avellino, che nella provincia rimase pressocchè isolata, (si ha notizia di un’altra sezione del Libero Pensiero, sorta nel 1912 a Teora, con 40 soci, allora presidente Pasquale Luciani), svolse una notevole azione di sostegno dei Partiti Popolari e della massoneria, dei candidati politici raccomandati dalle logge, il suo declino abbastanza rapido a partire dal 1911, coincise proprio con lo sfascio della Unione dei Partiti Popolari.

Attualmente in Irpinia vi è ancora una sezione della “Associazione Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno” nata a Castelfranci il 17 febbraio 2006 per opera del prof. Felice Storti, in ricordo di Ferdinando Cianciulli, Corradino Luciani e Tranquillino Benigni.

Nata come Centro Studi Giordano Bruno, nel 2009 diventa “Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” , aderente all’Union Mondiale des Libres Penseurs e all’International Humanist and Ethical Union, e a gennaio 2011 assume una nuova veste diventando più indipendente come “Associazione Culturale del Libero Pensiero Irpino, Giordano Bruno”.

Però in questi anni lo scopo è stato sempre lo stesso, in primo luogo far conoscere il filosofo nolano Giordano Bruno, le sue idee che per non ritrattarle finì condannato al rogo in Capo Dei Fiori a Roma dalla Santa Inquisizione. Poi la storia del Libero Pensiero in Irpinia, delle due sezioni, di Avellino e di Teora, dedicate a Giordano Bruno agli inizi del 1900, ed infine far conoscere anche gli scrittori irpini presentando il meglio che questa terra offre come Franco Arminio, Paolo Saggese, Aniello Russo, Attilio Alfonso Faia, Giandonato Giordano, Pasquale Ruotolo, Edmondo Marra, Gianni Marino, Camillo De Lisio, Tommaso Aulisa, Angelo Antonio di Gregorio, Michele del Gaudio, Giulio Ciociola, Claudia Iandolo, Annibale Cogliano, Gerardo Picardo, Agostino Arciuolo e Rossella Luongo.

Fanno parte di questa associazione anche il movimento degli artisti del “Libero Pensiero Alta Irpinia”: Felice Storti , Luciano Luciani, Antonio Restaino, Tiberio Luciani, Emidio Natalino De Rogatis, Carmine Calò, Melania Storti, Tony Salvo, Maria Rachele Branca, Nadia Marano, Agostino Dello Russo, Giovanni Cataldo, Ernesto Troisi, Eleonora Picariello, Claudio Valentino, Flavio Caporizzo, Luigi Prudente, Michele Prudente, Gerardino Lardieri., insieme ai quali ha organizzato mostre di pittura e scultura a Nusco, Castelfranci, Bagnoli Irpino, Montella, al castello di Torella dei Lombardi, al Carcere Borbonico di Avellino, alla Cairano 7x ed in tanti altri luoghi.

Anche quando, dopo le festività natalizie, si spegneranno le luci e tutto tornerà nel silenzio, l’Associazione, che esiste da sette anni, non le spegnerà, ma continuerà nella sua attività culturale, non si è inchinerà a nessuno e con le proprie piccole risorse è andrà sempre avanti.

Libero Pensiero Irpino, Libero Pensiero Irpino, Libero Pensiero Irpino, Libero Pensiero Irpino, Libero Pensiero Irpino, Libero Pensiero Irpino, Libero Pensiero Irpino, Libero Pensiero Irpino, Libero Pensiero Irpino,

Precedente Celebrazioni Bruniane - a - Nola - 17 febbraio 2018 - Libero Pensiero Irpino - Giordano Bruno Successivo "Amato" di Francesca Rullo

Un commento su “Storia del Libero Pensiero Irpino Giordano Bruno

I commenti sono chiusi.